martedì 9 ottobre 2012

Gli ordini dell'Amore di Bert Hellinger

“Ordini dell’amore”

Come affermato dalla Psicologia sociale in primis, ogni essere umano sente l'esigenza di appartenere ad un gruppo sociale (famiglia, nazione, religione, clan,tribù,setta...). L'appartenenza ad un gruppo sociale tutela e, in certi termini, ha garantito e garantisce la sopravvivenza. Ciascun gruppo è un "sistema" che stabilisce e fa percepire a tutti i suoi componenti cosa è "corretto, giusto" e cosa è "scorretto/sbagliato", creando i cosiddetti "ordini di appartenenza". Il concetto di “ordine” rimanda sia ad un aspetto cronologico ( secondo l'ordine di arrivo nella vita: chi è arrivato prima e chi è arrivato dopo ) così come ad un aspetto di disposizione giusta, legittima, appropriata, corretta, equilibrata delle cose. Per Bert Hellinger, gli "ordini dell'amore" nella famiglia sono ordini strutturali fissi che vengono attuati naturalmente ed in maniera per lo più inconsapevole dai vari membri di una famiglia allo scopo di mantenere in equilibrio il "sistema familiare" e provvedere alla sua sopravvivenza; ordini che creano l'appartenenza al clan. Per Hellinger gli "ordini dell'amore" sono "componenti arcaiche" della struttura familiare, di tale forza da agire sui destini dei singoli membri della famiglia e influire in modo incisivo nella loro vita; questi ordini sono prefissati e come per il sistema delle costellazioni stellari esiste un ordine ( anche se in continua trasposizione ) così esiste un ordine nel sistema "costellazioni familiari". Tre leggi caratterizzano gli ordini dell'amore; la legge dell'Appartenenza, la legge dell'Ordine Sacro e la legge dell'Equilibrio.”Legge dell'Appartenenza”
Questa legge fa riferimento al fatto che ogni membro di un sistema familiare ha il diritto assoluto di fare parte del sistema-famiglia e di essere nella sua collocazione legittima. Non vi debbono essere giudizi interni alla famiglia in merito a chi sia migliore o peggiore degli altri né a chi abbia più o meno diritto di essere parte della famiglia stessa. Tutti i membri hanno il medesimo diritto di fare parte del clan, ora e da sempre.

 ”Legge dell'Ordine Sacro”

Ogni essere umano è unico e, all'interno della famiglia, ogni membro ha una posizione unica, insostituibile e speciale in relazione a tutti gli altri. Questa posizione nasce nel momento in cui la persona entra nella vita della famiglia e nessun altro può o deve occupare il posto che le spetta di diritto.

 "Legge dell'Equilibrio ed Esclusione"

Nel "sistema familiare" vige un senso dell'appartenenza, dell'ordine ma anche dell'equilibrio. Ognuno è pienamente responsabile di ciò che fa e le conseguenze di ogni azione portata a termine da un componente della famiglia ricadono su tutto il sistema, se il responsabile non se ne fa carico. Anche ogni torto commesso, all'interno della famiglia, nei confronti di un predecessore deve trovare la sua compensazione tramite un successore ( c'è un ricordo della Nemesi storica). La "coscienza familiare", che tende sempre all'equilibrio, si fa carico delle persone escluse e dimenticate dalla famiglia stessa ( a seguito di emarginazione sociale, menomazioni fisiche o mentali,carcerazione, omosessualità, emigrazione, scelte religiose, morte precoce, nascita non riconosciuta ) e ha come scopo quello di “reintregare” l'escluso nella ricordo della famiglia, consentendogli di avere un posto e una dignità nel simbolico "cuore" della famiglia stessa.

 “Irretimento “

Pertanto Hellinger afferma che se un predecessore ( un membro della famiglia ) è escluso o dimenticato dalla famiglia stessa, nel sistema agisce una pressione – la coscienza collettiva per lo più inconsapevole - affinché un successore se ne faccia carico e ne difenda il ricordo e il diritto, andandosi ad identificare con lui/lei, a volte riprendendone il destino ( ripercorrendone la malattia, le difficoltà di vita o anche la morte ). Hellinger parla allora di "irretimento" che si manifesta nelle forme concettuali di “ti seguo nel destino”; “vado io io al tuo posto”; “ voglio espiare la tua colpa” ( vedi in seguito ).

 “Ordine gerarchico”

Per ordine gerarchico-temporale, in una famiglia verrà sempre prima il padre e la madre, poi i figli (inclusi tutti i "non nati" o morti ) dal maggiore al minore. I genitori, i "grandi", hanno donato la vita ai figli, i "piccoli"; questo è già sufficiente perché un/a figlio/a debba rispetto verso chi lo ha generato. Ogni giudizio negativo di un/a figlio/a nei confronti di un genitore pone il/la figlio/a in condizione di superiorità rispetto a colui che gli ha dato la vita e che “viene prima” e pertanto, a seguito di ciò, il/la figlio/a si pone fuori dall'ordine, genera una disarmonia che sfocerà in un conflitto. Hellinger afferma che, rifiutando un genitore, si crea come un nodo che, invece di aiutare il/la figlio/a a slegarsi da chi lo “ha generato e preceduto”, crea un vero legame vincolante. In un certo senso “noi siamo i nostri genitori” ; accettarli significa accettare se stessi. In questo caso, il “sì” verso un padre o una madre rifiutati non è un “sì” di obbedienza ma di accettazione, che invero favorisce il distacco, aiuta a sciogliere il nodo, proprio tramite l' “inclusione” del genitore nella vita del figlio/a.

 “Amore cieco”

Il vincolo che unisce un/a figlio/a ai propri genitori è per molti versi inconscio. L'amore arcaico che unisce i figli a coloro che li hanno messi al mondo supera anche l'effettivo contatto ( un/a figlio/a può essere cresciuto da altre persone ) o i sentimenti in atto ( “accetto mia madre ma non mio padre”), in maniera invero incondizionata. Spesso un/a figlio/a manifesta il naturale e profondo amore verso i propri genitori con un amore senza condizioni ma anche “ cieco", che li spinge a copiare o a prendere su di sé il destino del proprio genitore. Questo fa sì che alcuni figli siano pronti a sacrificare la propria esistenza per coloro da cui hanno avuto la vita: pertanto Hellinger afferma che, seguendo le inconsapevoli affermazioni “vado io al tuo posto”, “ voglio espiare la tua colpa” , “ti seguo nel tuo destino”, un/a figlio/a fa ciò che gli è possibile per seguire o sostituire – spesso in un destino di fallimento, isolamento, malattia o morte – il proprio genitore.

 “Movimento interrotto”

I genitori, e specialmente la madre, donano amore, sicurezza, senso di protezione, fiducia ai propri figli e questi ultimi ne sono appagati. Ogni figlio/a dipende in maniera totale dai genitori ed in maniera particolare dalla propria madre, con la quale vige un rapporto non solo di dipendenza ma di unione simbiotica; infatti, ogni neonato non ha ancora sviluppato i propri confini e non sa distinguere tra se stesso e la propria madre. Se durante la gravidanza - o durante il parto o nei primi due anni di vita - un evento traumatico, prolungato nel tempo, crea una separazione e spezza il rapporto figlio/a-genitore, si ha il cosiddetto “movimento interrotto”. Una gravidanza portata a termine in uno stato di pericolo ( per cause quali guerra, carestia, rischi sociali, salute fisica ), piuttosto che gravi difficoltà nel parto o, ancora di più, lunghe malattie fisiche della madre o del bambino subito dopo il parto sono fonte di questo “movimento interrotto”, che culmina nella angosciante e traumatica esperienza della morte della madre durante il parto o poco dopo di questo. Chi ha subìto un tale shock ha uno schema di comportamento che lo spinge a cercare ciò che desidera ma, nello stesso tempo, evita qualsiasi possibilità per ottenerlo. Per trovare una soluzione a questo caso Hellinger fa interagire le Costellazioni con la "Holding Therapy" di Jirina Prekop.

giovedì 4 ottobre 2012

Poesia indiana

Gli ho chiesto la forza
e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte.
Gli ho chiesto la saggezza
e Dio mi ha dato problemi da risolvere.
Gli ho chiesto la prosperità
Gli ho chiesto il coraggio

e Dio mi ha dato pericoli da superare.
Gli ho chiesto l’Amore
e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare.
Gli ho chiesto favori
e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo
ma tutto quello di cui avevo bisogno.
La mia preghiera è stata ascoltata.

Antica poesia indiana

venerdì 14 settembre 2012

MEDITAZIONE DEL RESPIRO

Una volta situato nel tuo luogo di meditazione, possibilmente all'aria aperta, inizia a respirare consapevole l'aria fresca che penetra attravrso le tue vie respiratorie. Avverti la sensazione di limpidezza, di freschezza e soprattutto di forza ed energia vitale che l'aria pura ti comunica. Mentre ti immedesimi sempre di più nel ritmo del respiro, inizia a pronunciare la parola ebraica KOAH (forza), in modo che la prima sillaba prolungata KOOO sia unita alla tua inspirazione e la seconda AAAH all'inspirazione. Continua così finchè non entrerai in uno stato di grande calma e silenzio mentale. Allora con delicatezza diminuisci il volume della voce interiore fino a diventare tutt'uno con il tuo respiro, senza il minimo movimento mentale.

La risposta è sempre amore


La risposta è sempre amore:

l’amore ci guarisce dalle malattie causate dai conflitti che nascono a causa della paura.

La malattia è il risultato della paura.

La paura abbassa le nostre difese immunitarie e ci isola dall’energia universale:

per questo siamo esposti alla negatività.

L’amore guarisce le paure.

 Roy Martina

giovedì 2 agosto 2012

Mare

Ascoltare il suo rumore  e guardare le sue onde... è la meditazione più dolce...

martedì 17 luglio 2012

L'ulivo dell'Anima

Le sue radici che rimangono con ostinazione
aggrappate alla terra da cui è nato rendendolo
resistente allo scorrere dei secoli, il suo "vissuto" sulla corteccia
che dimostra tutta la sua vecchiaia e
la raccolta dei suoi frutti maturi, 
una magia che si ripete ogni anno,
tra lo stupore degli uomini e delle donne...
com'è dolce il vociare che si disperde nell'aria tiepida...

venerdì 6 luglio 2012

Ogni mattina


Ogni mattina, appena ti alzi da letto ricordati di rivolgere un pensiero alla vita e alla grande fortuna che hai di esistere affinché esso ti accompagni durante la giornata ampliandoti le gioie e riducendo i dispiaceri…
Ogni mattina, mentre ti vesti ricordati di rivolgere un pensiero al mondo e all’immensa bellezza di cui ti fa dono affinché tu possa riempirti gli occhi del bello che c’è in ogni cosa che vedi.
Ogni mattina, mentre ti bagni il viso ricordati di rivolgere un pensiero all’amore affinché colori d’arcobaleno la tua mente e ti spinga a donare il meglio di te agli altri.
Ogni mattina, mentre bevi il tuo caffè ricordati di rivolgere un pensiero alla morte affinché ti faccia apprezzare ogni istante del giorno e ti sproni ad agire per favorire la vita
Se sai vivere bene un solo giorno riuscirai a vivere bene tutta la vita.
Ricordati che oggi incontrerai uno stolto che metterà a dura prova la tua bontà e la tua pazienza, un maldicente che sparlerà di te, un furbo che cercherà di usarti, un presuntuoso che pretenderà di aver ragione ad ogni costo, un prepotente che cercherà di sopraffarti, un iracondo che ti trasmetterà rabbia.
Ma tu non ti lascerai turbare più di tanto, perché sarai in compagnia di un moderato che frenerà le tue reazioni, un buono che tramuterà in bene tutto il male che riceverai, un saggio che ti guiderà sulla retta via e ti farà prendere delle buone decisioni, ovvero sarai in compagnia di te stesso.
Omar Falworth

mercoledì 13 giugno 2012

Meditazione del 7°chakra


Fate respiri lenti ma profondi…ad ogni respiro allontanate ogni tensione…
Chiudi gli occhi ed inspira profondamente dal naso, lasciando che l'aria immessa nel corpo gonfi gradualmente l'addome. Al culmine della tua capienza respiratoria, rilascia profondamente l'aria, sempre attraverso il naso, spingendo bene l'addome verso l'interno, nell'atto di svuotarlo completamente.
Assapora il benessere e la tranquillità che può offrirti una respirazione lenta e profonda che scenda fino all’addome….
Inspira ed espira, sempre più profondamente, i muscoli del viso cominciano a rilassarsi, gli occhi, le mascelle, la bocca si rilassano dolcemente, il mento il collo sono rilassati…sentite il vostro corpo mentre inspira ed espira….sentite il cuore che batte all’interno…la saliva in bocca, il cibo nel ventre..
Adesso visualizzate il colore viola dei  fiori delle violette… guardate attentamente  le diverse sfumature del colore viola ….meditate sul colore viola….iniziate ad assorbire le vibrazione del colore dai piedi fino a raggiungere ogni parte del vostro corpo….fate crescere l’intensità del colore fino a sentire le vibrazioni guaritrici in ogni parte del vostro corpo…. respirate una luce purissima, una luce viola che entra in voi e si adagia per poi espandersi sul vostro capo …tutta la saggezza è dentro di voi…il regno è davanti a voi, dietro di voi e intorno a voi…è nella vostra mente la sede di Dio…lo schema della creazione, l’immensità dell’infinito, i petali infiniti del loto, in piena fioritura e connessi alla Terra…
Nella nostra mente risiedono i pensieri…i nostri pensieri fluiscono al di là della forma…al di là del suono..al di là dello spazio…al di là del tempo…sotto, dentro, fuori, intorno…i nostri pensieri fluiscono…adesso diventate consapevoli dei vostri pensieri…osservateli mentre vi attraversano la mente e fate scorrere liberamente le immagini davanti all’occhio della mente…mentre osservate questi pensieri, diventate consapevoli di qualche informazione che vorreste conoscere….una domanda che avete seppellito dentro di voi…può essere una domanda che riguarda una persona amata…un dubbio sulla vostra vita attuale o un’informazione riguardo al vostro passato..prendetevi un momento per concentrarvi su questa domanda per fare chiarezza su ciò che volete sapere…
Quando la domanda è ben chiara nella vostra mente, lasciatela andare…ritornerà al momento appropriato…mentre giacete sul pavimento, immaginate il vostro corpo che diventa più leggero…la massa solida della carne gradualmente si alleggerisce e sperimentate una sensazione strana, come essere sollevati nella nebbia…volate in alto, girando e roteando nella nebbia informe..alla fine la nebbia comincia a prendere forma e voi percepite una scala a spirale che conduce verso l’alto…la seguite, sempre più in su…man mano che prende forma…ogni passo vi dà la sensazione del vostro destino…ogni passo vi porta più vicini a ciò che desiderate conoscere…
Ben presto arrivate ad un grande castello…ha una grande porta…entrate…vedete altre scale…lunghe sale con molte porte che vi si aprono….adesso ponete la vostra domanda e udite l’eco in tutto il castello….la domanda ritorna a voi…cominciate a camminare, ascoltando l’eco, verso il punto dove il suono è più forte e più chiaro….seguite i vostri pensieri ovunque vi portino…ripetendo la domanda mentre camminate…alla fine vi trovate in una stanza…osservate la porta…l’arredamento…vi è qualcosa di scritto sulla porta? Di che colore è l’arredamento? A che periodo risale?
Guardatevi intorno e notate un grande scaffale pieno di libri..esaminatelo per vedere se qualche libro sporge, richiamando la vostra attenzione…trovatene uno col vostro nome…ponete ancora una volta la vostra domanda e aprite il libro a caso…leggete il brano che avete trovato…fate una pausa e riflettete sul suo significato…adesso sfogliate le pagine successive..aprite la vostra consapevolezza all’informazione che vi circonda, la stanza piena di libri, l’antica saggezza dell’edificio e lasciatela entrare nel vostro cuore senza cercare di analizzarla…
Quando siete pronti, riponete il libro nello scaffale, sapendo di poterlo ritrovare quando volete…voltatevi lentamente e lasciate la stanza, riattraversando la sala piena di porte…uscite dal castello…il vostro corpo diventa lentamente più pesante e la sua massa rallenta la vostra caduta, mentre entrate nell’atmosfera…lentamente atterrate scivolando sulla Terra dove il vostro corpo giace comodamente addormentato sul pavimento…..

mercoledì 6 giugno 2012

CHAKRAS




Meditazione del 6° chakra AJNA



Fate respiri lenti ma profondi…allontanate ogni tensione…inspirate tranquillità ed espirate le tensioni fisiche e morali….immaginate di dipingere un quadro che raffiguri una scena notturna…state dipingendo il cielo notturno di colore indaco scuro…aggiungete alcune stelle e la luna…terminate il quadro e completate il cielo notturno che avete dipinto….fate crescere l’intensità del colore indaco fino a muovermi dentro di esso….adesso fatelo muovere dentro di voi…meditate sul colore indaco….colorate  d’indaco la mente e tutto il corpo….dirigete la forza del colore al sesto chakra o centro della fronte…fate crescere in voi i pensieri…i sentimenti e le emozioni al colore indaco…e notate l’effetto che hanno su di voi…ora immaginate che il colore indaco si trasformi in un sipario davanti a voi…ora con il braccio spostate il sipario e siate consapevoli di quello che c’è dietro….fermatevi a guardare dietro il sipario ed accettate quello che trovate, permettendovi anche di cambiare e di svilupparsi…spostate nuovamente il sipario e fate svanire il riquadro….

venerdì 25 maggio 2012

Meditazione sulla gratitudine




Questa è una breve meditazione sulla gratitudine, sul mistero della gratitudine.


Essere grati, sentirsi grati.
La gratitudine che esprimiamo, la gratitudine che non esprimiamo ed altra gratitudine ancora, sepolta più in fondo, che non sappiamo nemmeno di avere.
Siamo grati.
Può darsi che abbiamo paura della gratitudine. 
Può darsi che ne abbiamo paura e non lo sappiamo. 
Paura che ci faccia sentire inferiori, paura che ci lasci alla mercé dell'altro. 
Paura.
Quando cominciamo a capire che questa paura ci separa, che è una barriera crudele dentro di noi e tra noi e gli altri, allora cominciamo a lasciar andare, e la gratitudine può affiorare.
Essere grati significa sentire di più. 
Significa scoprirsi esseri umani più completi.
Che cos'è la gratitudine? Da dove parte? Com'è? Perché? 
Occasioni di gratitudine: persone, paesaggi, animali verso cui sentiamo gratitudine.
È come una carezza. 
Praticando si diventa più grati.
Forse chi è veramente maturo dentro di sé passa la vita a ringraziare invece che a chiedere: di lì la gioia, il privilegio della gratitudine, il privilegio di ringraziare.
Nei momenti di sofferenza, la consapevolezza che li avvolge può assumere a volte un sapore di accettazione molto simile alla gratitudine.
C'è qualcosa di forte e di dolce nel soffrire con gratitudine ed accettazione. 
C'è l'intuizione oscura di una vita più grande di quella che viviamo, dove anche la sofferenza ha un senso.
La gratitudine per le piccole cose è una grande cosa. 
L'amicizia è fatta di gratitudine.
"Improvvisamente", ha detto un poeta, "mi sentii grato.
Ma per chi e per che cosa, non so."La gratitudine unisce. 
Sentirsi grati è come sentirsi a casa: perciò siamo così contenti. Allora la nostra vera casa, la nostra vera origine, non è altro che gratitudine.
Che tutti noi si possa essere grati. 
Che tutti si possa percepire la gratitudine dentro di noi e quella che ci viene da fuori. Che tutto il mondo possa essere più grato.
Che ondata di calma e di gioia, se soltanto la gratitudine generale aumentasse un poco!
Quando pensiamo che le cose ci siano dovute, non possiamo essere grati. 
Quando abbiamo capito che nulla ci è dovuto, allora incominciamo ad essere fervidamente grati, allora ci coglie di sorpresa la gratitudine. 
Quando non diamo più le cose per scontate, ci ritroviamo in mano la gratitudine.




mercoledì 23 maggio 2012

Il Denaro




Il denaro è energia. Muove qualcosa. E’ preceduto da qualcosa, per esempio da un lavoro che viene ricompensato. Maggiore è l'impegno, più energia ha il denaro, a condizione che corrisponda alla mansione svolta. Se il denaro è inferiore alla prestazione che ricompensa, mantiene il suo valore, ma ha meno energia. Se supera il rendimento prodotto, perde allo stesso modo la sua forza. Ciò si mostra attraverso il fatto che ‘vuole andare via’. Non vuole e non può rimanere.
Lo stesso vale se noi i soldi li accaparriamo piuttosto di produrne qualcosa o di spenderli per una prestazione svolta.
Se i soldi si rendono indipendenti, cioè si sganciano da una prestazione al servizio della nostra vita e dalla vita di altri, i soldi non rimangono che numeri senza un valore reale. Acquisiscono nuovamente il loro valore, se producono più che numeri, se producono un servizio che richiede un impegno personale da chi li possiede: quindi, se non viene sottratto ad altri per danneggiarli, ma viene speso e donato in modo tale da raggiungere uno scopo che serve a chi lo produce e ad altri. 
Tuttavia, anche in questo caso chi percepisce denaro deve contribuire producendo qualcosa: soldi prestati che si sostituiscono ad una mansione vanno perduti. Vanno perduti senza produrre forza energetica.
Il denaro si muove all'interno di un circuito di lavoro e ricompensa, di nuovo rendimento e nuova ricompensa. In questo circuito crescono entrambi, il rendimento e la ricompensa.
Al contrario, senza rendimento e una sua adeguata ricompensa, o se il denaro viene prestato e dato via senza riceverne un rendimento adeguato, si dà inizio ad un andamento ciclico simile, di perdita in perdita, fin quando il sovrappiù di denaro scompare. Torna dal cielo alla terra.
Da chi disprezza il denaro, il denaro se ne sta alla larga. Senza soldi costui si indebolisce, anziché rafforzarsi, e resta povero.
A colui il quale, perché modesto, ha bisogno di pochi soldi, i soldi gli vanno incontro. Gli arrivano quando ne ha bisogno e rimangono una forza energetica a suo servizio.
Chi tiene in giusta considerazione il denaro, gli lascia fare il suo corso. Lo tiene ad un lungo guinzaglio come se fosse un cane. A maggior ragione costui ama tornare da lui quando ne ha bisogno e lo chiama a se.
Talvolta il denaro si ritira. Questo avviene per esempio, quando un servizio che ci viene reso, spesso con molto amore, e che viene fatto per noi, noi lo disprezziamo. Questo vale in particolar modo per il lavoro dei nostri genitori. Solo se noi rispettiamo il loro lavoro, torna a noi e a loro la giusta ricompensa che corrisponde al loro impegno.
Questo vale in ogni ambito. Se noi rispettiamo il lavoro che gli altri svolgono per noi, spesso senza retribuzione, con il loro servigio arriva per loro e per noi anche una ricompensa. Ci ricompensano del nostro rispetto con ancora più lavoro, ignorandone la fatica. Senza il nostro rispetto il loro impegno non avviene.
Tutto il denaro proviene da questo mondo, e qui rimarrà. Nell'altro mondo vale un'altra valuta. Tuttavia, il denaro agisce da questo mondo nell'altro, se riusciamo ad acquisirlo o a spenderlo in modo giusto. Il denaro potrà, quando il nostro tempo volgerà al termine, rimanere in terra. Ha reso il suo servigio per noi.
La domanda è: per chi o che cosa rimane? Chi lo riceverà dopo di noi avrà la forza di tenerselo? Sarà la ricompensa per una sua mansione svolta o da svolgere, o diventerà un fardello opprimente piuttosto che un dono?
Che cosa si deduce da queste considerazioni? Il denaro si comporta come un messaggero, inviatoci da altrove. Vuole essere guadagnato producendo qualcosa in cambio, per essere lasciato andare a suo tempo. Ascoltiamo il messaggio che questo messaggero ci porta e facciamo molta attenzione a ciò che egli ci chiede al servizio del suo signore, di qualunque cosa si tratti. Non possiamo, né dobbiamo scegliere. 
Noi gestiamo devotamente i nostri soldi come se si trattasse di una rivelazione divina. In sintonia con questa rivelazione, accettiamo il loro valore, ed accettiamo anche l'impegno richiestoci e quanto ci si aspetta da noi. In sintonia con questa rivelazione, il nostro rapporto con il denaro è come celebrare Dio e rendere un servizio alla vita. Un servizio per molti. Un servizio con amore.

venerdì 18 maggio 2012

La paura

La paura ed il senso di colpa ti rendono  prigioniero ma solo l'Amore riuscirà a liberarti...

martedì 15 maggio 2012

ADDIO AI SENSI DI COLPA di JAMPOLSKY


L’obiettivo del corso è trasportarci dal mondo dell’ego-la nostra identità corporea personale-al mondo dell’amore.
Essere intrappolati nel mondo dell’ego, che è il mondo delle percezioni, è come essere imprigionati in un sogno e ciò che viene rivelato attraverso i sensi serve solo  a rafforzare la convinzione che il sogno sia realtà. Noi abbiamo l’esigenza di risvegliarci perché, fino a quando ci identifichiamo con l’ego, crediamo di essere limitati dai confini delle percezioni fisiche e non possiamo percepire la nostra vera identità, cioè il Sé spirituale. Con l’ego come guida, la colpa e la paura governeranno la nostra vita ma se saremo disposti a distaccarci dall’ego, potremo correggere le nostre percezioni ed il mondo sarà quello dell’amore.
Quel senso di colpa e di paura  che ci portiamo dentro bloccano la nostra capacità di sentire la presenza dell’amore: siamo tutti miracoli d’ amore, ma siamo ciechi di fronte a questa verità.

CITAZIONI

  • Quando ti senti in colpa è l’ego che comanda, perché solo l’ego può provocare il senso di colpa.
  • Soltanto la mente può originare la paura.
  • Posso essere ferito solo dai miei pensieri.
  • L’amore non nutre rancori.
  • Non avrò paura dell’amore, oggi.
  • L’amore e la colpa non possono coesistere, accettarne una significa negare l’altro.
  • Amarti è guarirti.
  • Guarire è lasciar andare il passato.
  • Il perdono è la mia unica funzione come luce nel mondo.
  • Solo la mia condanna mi ferisce, solo il mio perdono mi libera.
  • Il perdono pone fine al conflitto qui e ora.


Lasciar andare il senso di colpa, la paura e i giudizi di condanna cambiando i nostri modi abituali di pensare per creare un’atmosfera di amore incondizionato nel quale imparare a riconoscere negli altri l’amore invece di concentrarci sulle nostre colpe. Dare e ricevere siano la stessa cosa e che perciò aiutando gli altri aiutiamo noi stessi: questo principio implica che non c’è separazione, che le nostre menti sono tutte unite. Il momento presente è il solo tempo che esiste realmente e che il suo unico scopo è dare amore e lasciar andare i pensieri negativi del passato.

“L’ego crede davvero di poter ottenere e dominare creando dei colpevoli”.

Abbiamo inventato un sistema di valori dell’ego attraverso la paura e il senso di colpa derivati dalla convinzione errata, di cui l’ego stesso è il simbolo, che ci siamo separati da Dio. L’obiettivo del sistema dei valori dell’ego è quello di nascondere il ricordo di Dio dalla nostra coscienza rafforzando la paura e il senso di colpa. Poiché l’opposto dell’amore è la paura, l’esistenza dell’ego dipende dalla convinzione che la colpa e la punizione siano reali.
L’atteggiamento dell’ego nei confronti di Dio è inconsistente: a volte lo vede come un essere soprannaturale ed esterno, che ci ama e ci premia solo se siamo buoni e ci punisce se siamo cattivi; altre volte non è neppure certo che Dio esista. L’ego fa di tutto per farlo uscire dalla nostra vita.
Possiamo definire l’ego come la nostra personalità corporea e sé inferiore, quella parte della mente che è separata dalla dimensione spirituale popolata solo dai pensieri amorevoli di Dio. Ma questa scissione della mente è illusoria e la si può contrastarla con la mente vera, che è piena di un amore indivisibile. L’ego ha una visione basata sulla paura e sulla colpa: il suo motto è:” Cerca, ma non trovare quello che cerchi”.
Emette solo giudizi di condanna, pensieri d’attacco e di difesa ed è maestra d inganni. Il suo obiettivo è esercitare il controllo su ogni cosa e credere di aver sempre ragione. Vorrebbe farci credere che il nostro sé corporeo-personale sia il risultato causale di un mondo senza scopo e che siamo nelle mani di avvenimenti e situazioni su cui non abbiamo alcun controllo. Le sue fondamenta sono costruite sui dubbi e sulle incertezze, perciò è ambiguo su tutto.
L’ego è certo di essere lui, non Dio, il direttore e il re dell’universo.
La nostra identità, secondo l’ego, è limitata ai cinque sensi: udito, vista, tatto, olfatto e gusto e si basa sulla valutazione di quanto tali sensi trasmettano al cervello. Si tratta di un’identità limitata, costruita mediante le proiezioni delle esperienze passate sul presente e futuro.
Il modo di pensare dell’ego si evidenzia più chiaramente nei rapporti che consideriamo speciali intimi o speciali. Questi rapporti si basano sulla convinzione che ci manca qualcosa che solo gli altri possono darci e che saremo incompleti e infelici se non la riceviamo, perciò sono costruiti sul senso di colpa e sulla mancanza di fiducia: secondo l’ego gli altri esistono per soddisfare i nostri bisogni. Questo amore si chiama amore condizionato ed esclusivo. La parola chiave dell’amore condizionato è “se”: ti amerò se fai ciò voglio, se smetti di fumare…se dimagrisci..l’elenco dei se è infinito. Ci sentiamo felici se otteniamo quello che vogliamo o se la persona cambia per soddisfare i nostri bisogni: in caso contrario l’insoddisfazione cresce e diventa frustrazione, irritazione e poi rancore. I rapporti basati sull’amore condizionato sono rapporti di amore/odio, in cui si desidera qualcosa dall’altro per una errata sensazione di mancanza e che l’altro possieda ciò che a noi manca. In questi rapporti di amore e odio sono garantite la paura e l’instabilità per via della gelosia, possessività e competizione che caratterizzano l’amore condizionato.
L’ego ci inganna sul nostro modo di agire  facendoci credere che ogni giorno prendiamo nuove decisioni basate sulla situazione che si presenta e quando ascoltiamo la voce dell’ego, le nostre decisioni si basano spesso su giudizi e interpretazioni di eventi passati; per sopravvivere, l’ego sostiene che dobbiamo cercare le colpe negli altri o in noi stessi e stabilire chi è innocente o chi è colpevole diventa la base delle nostre decisioni.
Nel modi di rapportarsi alla morte è una delle differenze principali fra i due sistemi di valori. La paura della morte è la più grossa minaccia di cui dispone l’ego e questo interferisce con la nostra capacità di ascoltare. Ma fino a che ci identifichiamo con il corpo, la paura e la colpa abiteranno dentro di noi, anche se possiamo non esserne del tutto consapevoli. Il senso di colpa ci  istiga sempre ad aggredire noi stessi o gli altri e rafforza la fede dell’ego nella sequenza temporale passato-presente-futuro che fa coincidere la morte del corpo con la fine della vita.


IL SISTEMA DELL’EGO


  • Il momento attuale è pieno di paura e di colpa: il passato predice sia un presente che un futuro spaventosi e colpevoli. Impegnati come siamo a preoccuparci del passato e del futuro, non viviamo la gioia adesso.
  • La nostra realtà è limitata al corpo ed è impossibile vivere in questo mondo senza paure, depressioni, conflitti, preoccupazioni.
  • Quando cerchiamo di ottenere tutto quello che possiamo e di trattenerlo, viviamo nella paura e ci sentiamo separati dagli altri.
  • Scegliamo i nostri maestri in base all’età e all’esperienza.
  • L’amore è sempre condizionato: ti amerò se ti comporti come voglio io.
  • Ci sono diversi tipi e gradi d’amore: uno per questo, uno per quello. E ci sono persone che andrebbero escluse dall’amore per il loro comportamento indegno.
  • Il corpo, la vita e l’amore muoiono; la vita e il corpo sono separati.
  • L’amore è limitato a ciò che vediamo e sentiamo; ha confini e aspettative.
  • Tutto ciò che vediamo è diverso e separato da noi.
  • La verità è che siamo nati in un mondo nel quale prima o poi proveremo la frustrazione, il dolore, l’infelicità, la disperazione, la paura, la perdita della speranza e la morte. Ci sono molte cose oltre all’amore, nel mondo.


COLPA


Questa attrazione dell’ego per la colpa crea una paura dell’amore, visto che la coesistenza dell’amore e della paura è impossibile. La continua ricerca di colpe da utilizzare come base per le decisioni ci lascia sempre più impauriti e privi d’amore.
Percependo gli altri con gli occhi della colpa ci intrappoliamo nella proiezione, cioè nel meccanismo per mezzo del quale neghiamo le nostre responsabilità ed esterniamo un pensiero o un’emozione che siamo noi a provare. Proiettare i nostri problemi sugli altri non li risolve mai, serve soltanto a riciclare il senso di colpa.
La colpa è quella sensazione di auto condanna che proviamo dopo aver fatto qualcosa che reputiamo sbagliato. La colpa e la paura non possono esistere insieme all’amore:quando restiamo aggrappati a queste emozioni negative impediamo a noi stessi di provare la pace e la presenza di Dio. Se tratteniamo il senso di colpa, cercheremo di gestirlo attaccando noi stessi, oppure proiettandolo su qualcun altro. L’ego cerca di nasconderci che quando assumiamo la responsabilità dei nostri errori non c’è più bisogno di colpa e di punizione perché possiamo correggerli e lasciarli andare. Se ad esempio, abbiamo offeso qualcuno, possiamo correggere l’errore chiedendogli scusa: trattenere il passato è il modo con cui l’ego ci tiene intrappolati in esso accusando noi stessi e gli altri.
Trattenere la colpa ci servirà a:
  • Farci sentire perseguitati;
  • Giustificare la rabbia verso noi stessi o gli altri;
  • Distruggere la nostra autostima e sicurezza;
  • Farci sentire depressi e vuoti dentro;
  • Distruggere la pace interiore;
  • Farci sentire non amati.


L’AMORE

L’amore di Dio è la risposta a qualsiasi problema. Quando decido di provare l’amore e di diffonderlo sono sano e in pace. Quando provo paura sono folle, pieno di dubbi, incertezze e preoccupazioni e mi sento non amato e incapace di amare. L’amore indica la via verso la fiducia e la certezza che l’amore di Dio scioglierà tutte le nostre difficoltà. Vivere nell’amore significa essere sempre ottimisti, significa credere che non esistono casi né coincidenze, che tutto ciò che accade si svolge secondo il piano di Dio e ci insegna qualcosa che Egli desidera che noi impariamo.
Vivere nell’amore è vivere nella libertà della semplicità, è rendere la nostra vita dimostrazione della forza che sta nell’essere senza difese. L’umiltà e la bontà si possono veramente provare solo quando Dio è il nostro regista. Dare amore totale e completo solo per un secondo ci permette di sentire l’interezza e l’unità senza alcun senso di separazione dagli altri: in quel momento di amore senza limiti perdiamo la coscienza del nostro sé corporeo; ricordiamo Dio e sentendo la presenza del suo amore, questo secondo diventa un istante sacro, una briciola di eternità.
L’amore incondizionato:
·        È dare il nostro amore a tutti, nessuno escluso;
·        È amare e dare senza aspettative, senza volere amore né altro in cambio;
·        È l’accettazione totale dell’altra persona senza alcun desiderio di cambiarla;
·        È vedere in tutti la luce dell’amore;
·        È avere l’unico desiderio di accettare e di vivere l’amore di Dio donandolo ed esprimendo gratitudine.
Quando mettiamo in pratica l’amore incondizionato, riconosciamo che dare è ricevere e che il nostro amore non è soggetto ad alcuna misura, valutazione o giudizio; scompaiono la gelosia, la possessività, la competizione, ossia le basi di quello che l’ego chiama amore, che in realtà è amore del tipo “dare per avere”.
Come si arriva all’amore senza condizioni?
·        Lasciando andare del tutto il senso di colpa smettendo di proiettarlo sugli altri;
·        Perdonando e lasciando andare il passato, restando nel presente e vivendo la gioia dell’adesso;
·        Non pretendendo nulla da nessuno;
·        Resistendo alla tentazione di giudicare;
·        Rendendo ogni momento un’opportunità per offrire a qualcuno e, vedendolo come nostro maestro, per darci l’occasione di imparare i benefici del perdono;
·        Sentendo l’amore di Dio in noi e ricordandoci della nostra gratitudine per la completezza del suo amore eterno;
·        Riconoscendo che, quando sappiamo che la nostra identità è amore, non abbiamo bisogno d’altro di estendere quell’amore senza fine.


IL SISTEMA DELL’AMORE


  • Il momento presente è l’unico che c’è, ed è colmo d’amore. In questo momento non esiste né paura né colpa.
  • Il nostro stato naturale è l’amore, è essere felici, gioiosi e in pace.
  • Quando diamo costantemente pace e amore e ci uniamo agli altri, ci percepiamo come amore.
  • Tutti, indipendentemente dall’età, sono nostri maestri d’amore.
  • L’amore è sempre incondizionato e non ha nulla a che vedere con le prestazioni e con i comportamenti.
  • La sola cosa che esiste è l’amore, che è sempre immutabile, massimo e non esclusivo.
  • La vita è separata dal corpo; la vita è l’amore sono la stessa cosa e la vita esiste sempre perché l’amore non muore mai.
  • L’amore non ha limiti, né confini, né aspettative.
  • Tutto ciò che vediamo ci fa da specchio per farci capire cosa siamo.
  • L’amore è l’unica cosa che può essere vera ed è l’unica cosa che esiste.

Per ascoltare davvero gli altri, dobbiamo prima aver imparato ad ascoltare la voce dell’amore in noi, ma spesso è difficile tenerlo presente dato che, tendiamo a prendere le nostre decisioni in base a due voci; quella dell’ego oppure quella della morte. La voce dell’amore ha molti nomi quali, la voce di Dio, Spirito Santo, voce che sa, maestro interiore, voce interiore, guida interiore, intuito. La voce, o guida interiore, può arrivarci tramite un  pensiero, può essere vissuta come un dettato interiore o può essere un’immagine mentale: ad esempio un semaforo verde per darci il via libera, rosso per farci fermare o giallo per invitarci alla prudenza. Per percepire diversamente il mondo è indispensabile che impariamo a controllare i nostri pensieri e a scegliere quelli che vogliamo trattenere nella mente: una mente disciplinata è libera e il nostro obiettivo è la libertà se invece continuiamo a farci dominare dall’ego, non riusciremo a liberarci dalla paura, dalla colpa e dalle limitazioni. Rieducare la mente richiede impegno ed è necessario imparare a farla zittire. A questo scopo esistono diversi metodi, quali la meditazione, la preghiera, la visualizzazione mediante l’immaginazione attiva e altri ancora. Il mio modo di distaccarmi dai pensieri caotici che si rincorrono nella mente è di ricordarmi che il mio unico scopo è la pace di Dio, quindi cerco di lasciare andare i bisogni e i desideri materiali aprendo a Dio il mio cuore, chiedendogli di poter essere il suo messaggero e di vedere la mia e la sua volontà come tutt’uno. Nella quiete che spesso segue, a volte percepisco me stesso come luce di Dio che illumina tutte le menti come una. Allora provo la pace e la felicità dell’amore senza confini, il che si accompagna spesso alla sensazione che non devo far altro che essere.
Ascoltare la voce interiore-la voce dell’amore-significa mettere da parte la mente razionale, analitica e deduttiva per lasciarsi condurre dal centro d’amore che è il cuore. L’ego vuole rendere difficile tutto ciò e cerca di dimostrare che decidere in modo così razionale è stupido e folle.
Nel sistema dell’amore, la morte è vista come il passaggio dalla forma all’essenza di forma: nello stato senza forma la vita e l’amore sono la stessa cosa e durano per sempre, non finiscono quando mettiamo da parte quel costume che chiamiamo corpo.
Quando viviamo liberi dai sensi di colpa viviamo ogni istante come se fosse senza tempo, sapendo che siamo amore e vita, sapendo che siamo eterni perché Dio è eterno. Quando siamo liberi dai sensi di colpa non esiste la paura della morte.
La luce dell’amore o del Cristo, può essere vista come luce che dal centro del cuore di Dio s’irradia verso ciascuno e attraverso ognuno a tutti gli altri.
Chiudi gli occhi e immagina che l’universo sia interamente costituito da acqua in cui lasci cadere un sassolino d’amore: si formano tanti cerchi che si allargano influendo su ogni singola particella d’acqua e poi tornano verso di te influendo su di me. Analogamente, la luce dell’amore che inviamo dai nostri cuori a tutti gli altri influisce sulle loro menti e poi ritorna a noi, eliminando ogni dubbio su noi stessi e su chi siamo.
Il cielo non è un luogo ma uno stato di coscienza che ci permette di capire la comunione esistente tra di noi e con Dio e di fare l’esperienza della pace, della gioia  e dell’amore senza limiti.
Il cielo in terra: pace, amore, serenità, gentilezza, tenerezza, pazienza, dolcezza, leggerezza, riso, felicità.
PERDONO


Il vero perdono è il ponte tramite il quale ci liberiamo dal senso di colpa e dalla paura permettendo così a noi stessi di provare il cielo in terra. Lo scopo del perdono consiste nell’aiutarci a vedere che il senso di colpa non è un valore. Perché sia efficace, il perdono dev’essere completo: un perdono al 95% non funziona. Possiamo ferire e essere feriti solo se crediamo che la nostra realtà si idenfichi con il corpo anziché con lo spirito. Quando viviamo nella nostra  vera identità di luce, il processo del perdono ci permette di lasciar andar qualunque cosa crediamo che gli altri ci abbiano fatto e qualsiasi cosa crediamo di aver fatto loro.

Ricetta per la pace interiore


  • Perdona completamente i tuoi genitori;
  • Perdona chiunque ci sia stato, ci sia o ci sarà.
  • Perdona il mondo completamente.
  • Fai un tuffo nella fede e fidati dell’amore. Fidati di Dio.
  • Scegli di vivere la pace anziché la paura e la colpa.
  • Scegli di diventare un cercatore d’amore anziché un cercatore di colpe.
  • Insegna solo amore.


Scopo del perdono è guarire la mente, non il corpo. Quando abbiamo completamente perdonato l’altro e noi stessi possiamo lasciar andare i pensieri aggressivi e il senso di colpa, la mente torna al suo naturale stato amorevole. Allora non c’è più bisogno di soffrire e il corpo, che segue armonicamente la mente, potrà lasciar svanire dolori e malattie. Il perdono guarisce e pone fine al gioco delle colpe. Il mondo che vedo attraverso gli occhi della colpa è davvero minaccioso eppure esiste un altro modo di guardare persone e cose conosciute come se fosse la prima volta. Senza la colpa e l’incapacità di perdonare del passato posso vivere appieno la bellezza, la gioia e l’appagamento che abbondano intorno a me e in tutte le persone che fanno parte della mia vita.

1.      identifica qualcuno con cui oggi stai facendo il gioco delle colpe. Decidi di perdonarlo per qualunque cosa pensi ti abbia fatto mentre ripeti a te stesso: il perdono guarisce e pone fine al gioco delle colpe.
2.      pensa a qualcuno che non hai ancora perdonato. Oggi digli direttamente: “per favore, aiutami a lasciar andare il passato e unisciti a me come fratello/sorella.
3.      pensa a un obiettivo specifico che oggi puoi condividere con un’altra persona. Mentre ti dai da fare per raggiungerlo, pensa ad almeno due modi con cui puoi dimostrare come estendere amore e pace.
4.      dai a te stesso l’impegno di sperimentare oggi la reciproca unione con una persona e mantienilo fino in fondo.
5.      durante tutto il giorno, ogni volta che provi un senso di colpa, paura o difficoltà a perdonare, ripeti: “questo è il mio momento per liberare te e me stesso da un mondo colpevole e incapace di perdonare. Insieme possiamo vedere un mondo guarito, libero dalla colpa”.

LA PACE


La pace interiore è il nemico giurato del sé egoico. La pace e il conflitto non arrivano né per caso né per fortuna, sono sempre la conseguenza d’una nostra decisione: quella di coltivare solo pensieri d’amore nel primo caso, di trattenere pensieri riguardanti la pura, il giudizio e l’attacco, nel secondo.

·        Almeno una volta oggi. Calma la mente e chiediti se stai opponendo la resistenza alla pace trattenendo il senso di colpa. Ricorda a te stesso che quando temi il passato o ti preoccupi del futuro stai scegliendo di non essere in pace.
·        Nel corso della giornata ricorda a te stesso che la pace è sempre una scelta ripetendoti:” oggi scelgo di provare solo pace ricordandomi che NON C’è NULLA DA TEMERE”.
·        Ogni qualvolta oggi sentirai la tua pace minacciata, fermati un secondo e concentrati sul dare tutto il tuo amore a qualcuno.
·        Ricordati che Dio ti ha creato a Sua immagine e somiglianza, libero dal conflitto e perfettamente in pace. Mentre affermi di essere tutt’uno con Lui, lascia andare tutti i pensieri di separazione e riconosci che sei in pace.
·        Oggi sii deciso a provare solo l’amore di Dio affermando ogni ora:” che la pace sostituisca la paura in tutti i miei pensieri oggi.”
·         
EPILGO

Il senso di colpa è un’emozione che abbiamo inventato noi. E’ allo stesso tempo il carceriere e il carcere, poiché tiene la mente imprigionata e incatenata nell’autocondanna e nella depressione. E’ la forza di gravità che ci inchioda alla terra limitandoci a una realtà fisica, impedendoci di risvegliarci dal sonno e dai sogni in cui ci sentiamo separati da Dio e dai nostri fratelli.
Menti unite, e che riconoscono di esserlo, non possono provare la colpa. Quando ci risvegliamo a questa consapevolezza possiamo lasciar andare ogni paura per mezzo del perdono e dire davvero “addio al senso di colpa”. Con l’esercizio costante vivremo soltanto di:

la presenza della pace
la presenza dell’amore
la presenza di gioia
la presenza di DIO
risvegliamoci dunque dal sogno e siamo testimoni gli uni degli altri mentre poniamo la nostra fiducia in Dio e in noi stessi e negli altri.
Che possiamo essere liberi
Che possiamo essere senza limiti
Che possiamo essere interi, guariti e tutt’uno.

lunedì 14 maggio 2012

Il mio cuore


Sento amore puro nel mio cuore, amore non toccato nel tempo, nello spazio, amore che va al di là.. Divento sicura della mia forza, della mia potenzialità, il mio cuore è forte e come una rosa che offre la sua gentile fragranza , oltre le ambizioni e aspettative per percepire questo sentimento che emerge.Sono completa con un cuore che impara a diventare grande...Grande  come è la capacità che ho  di amare che è grande…grande…

mercoledì 9 maggio 2012

L'IRRETIMENTO SECONDO BERT HELLINGER

L’irretimento sconvolge gli “ordini della vita” ogni volta che, per “amore” prendiamo sulle nostra spalle cose che non è nostra responsabilità risolvere. E soprattutto che non è in nostro potere risolvere. I segni di questo tipo di “amore che fa ammalare” sono evidenti quando sono sconvolti gli ordini, degli assetti primordiali che agiscono nella coscienza di gruppo, e quindi nella gerarchia familiare  e nel clan . Questa coscienza rispetta tempi e funzioni biologiche iscritte nell’anima della famiglia. Ci si ammala quando i Figli si rifiutano di accettare i Genitori così come sono e li giudicano; quando i Genitori cercano di “prendere” dai Figli, e i Figli cercano di “dare” ai Genitori, come se i grandi fossero loro; quando i Genitori cercano di dare - e i figli di prendere - cose che fanno male. Le cose che fanno male sono frequentemente i debiti, le malattie, gli obblighi, le ingiustizie o le violenze perpetrate a danno di qualcuno o subite. Queste sono responsabilità che non hanno a che fare con la Vita che i genitori sono chiamati a trasmettere, ma rimangono responsabilità e destini personali dei Genitori o degli Antenati.
“Ciò che accade per amore e che grazie all’amore viene conservato, può essere annullato solo nell’amore.” In una famiglia, i figli portano su di se energie e irretimenti per amore.  

Il Movimento dell’Anima


Il Movimento dell’Anima è una forma più avanzata delle Costellazioni Familiari sviluppato da Bert Hellinger.Va al di là del metodo tradizionale delle costellazioni e raggiunge piani più profondi fino ad ora sconosciuti e rivela le dinamiche nascoste che legano una persona alla propria famiglia.
Una forza interiore molto potente spesso ci spinge a fare delle scelte che sono in contrasto con quello che sentiamo veramente. Siamo disposti a rinunciare alla nostra felicità e per fino alla nostra vita perché inconsciamente crediamo di poter salvare qualcuno con il nostro sacrificio. Nel movimento dell’anima viene alla luce questo meccanismo e si può vedere come questo amore cieco non porta mai alla soluzione ma solo alla ripetizione del problema.
I partecipanti possono lavorare sulla famiglia di origine o su quella attuale. Scegliendo nel gruppo delle persone che rappresentano i membri più importanti della famiglia, dando ad ognuno il suo posto in relazione con gli altri. Questo “mettere in scena” deve essere fatto in silenzio e concentrazione. In questo modo si crea un campo energetico ed i rappresentanti hanno straordinariamente accesso ai sentimenti e perfino ai sintomi fisici delle persone di cui prendono posto. Questa visione interiore della nostra famiglia rivela con sorprendente chiarezza le dinamiche nascoste che si trasmettono di generazione in generazione. Si può vedere come malattia, conflitti e tendenze autodistruttive siano spesso legate ad un tragico destino di un nostro antenato, anche se a noi sconosciuto. Scopriamo la causa dei sintomi e come ci si può liberare dagli schemi che ci fanno rivivere sempre le stesse problematiche. Il potere inconscio dell’amore cieco può essere dissolto e lasciare il posto all’amore consapevole che finalmente può agire per realizzare la nostra vita.
L’esperienza ha dimostrato che partecipando ai seminari del Movimento dell'Anima si riceve sempre un impulso di crescita e di guarigione, anche senza mettere in scena la propria famiglia, solo facendo parte di questo campo energetico e all’esperienza altrui.


Per il successo di una Costellazione è fondamentale
la percezione del terapeuta, tutto il resto è facile.“

(Bert Hellinger)