mercoledì 23 maggio 2012

Il Denaro




Il denaro è energia. Muove qualcosa. E’ preceduto da qualcosa, per esempio da un lavoro che viene ricompensato. Maggiore è l'impegno, più energia ha il denaro, a condizione che corrisponda alla mansione svolta. Se il denaro è inferiore alla prestazione che ricompensa, mantiene il suo valore, ma ha meno energia. Se supera il rendimento prodotto, perde allo stesso modo la sua forza. Ciò si mostra attraverso il fatto che ‘vuole andare via’. Non vuole e non può rimanere.
Lo stesso vale se noi i soldi li accaparriamo piuttosto di produrne qualcosa o di spenderli per una prestazione svolta.
Se i soldi si rendono indipendenti, cioè si sganciano da una prestazione al servizio della nostra vita e dalla vita di altri, i soldi non rimangono che numeri senza un valore reale. Acquisiscono nuovamente il loro valore, se producono più che numeri, se producono un servizio che richiede un impegno personale da chi li possiede: quindi, se non viene sottratto ad altri per danneggiarli, ma viene speso e donato in modo tale da raggiungere uno scopo che serve a chi lo produce e ad altri. 
Tuttavia, anche in questo caso chi percepisce denaro deve contribuire producendo qualcosa: soldi prestati che si sostituiscono ad una mansione vanno perduti. Vanno perduti senza produrre forza energetica.
Il denaro si muove all'interno di un circuito di lavoro e ricompensa, di nuovo rendimento e nuova ricompensa. In questo circuito crescono entrambi, il rendimento e la ricompensa.
Al contrario, senza rendimento e una sua adeguata ricompensa, o se il denaro viene prestato e dato via senza riceverne un rendimento adeguato, si dà inizio ad un andamento ciclico simile, di perdita in perdita, fin quando il sovrappiù di denaro scompare. Torna dal cielo alla terra.
Da chi disprezza il denaro, il denaro se ne sta alla larga. Senza soldi costui si indebolisce, anziché rafforzarsi, e resta povero.
A colui il quale, perché modesto, ha bisogno di pochi soldi, i soldi gli vanno incontro. Gli arrivano quando ne ha bisogno e rimangono una forza energetica a suo servizio.
Chi tiene in giusta considerazione il denaro, gli lascia fare il suo corso. Lo tiene ad un lungo guinzaglio come se fosse un cane. A maggior ragione costui ama tornare da lui quando ne ha bisogno e lo chiama a se.
Talvolta il denaro si ritira. Questo avviene per esempio, quando un servizio che ci viene reso, spesso con molto amore, e che viene fatto per noi, noi lo disprezziamo. Questo vale in particolar modo per il lavoro dei nostri genitori. Solo se noi rispettiamo il loro lavoro, torna a noi e a loro la giusta ricompensa che corrisponde al loro impegno.
Questo vale in ogni ambito. Se noi rispettiamo il lavoro che gli altri svolgono per noi, spesso senza retribuzione, con il loro servigio arriva per loro e per noi anche una ricompensa. Ci ricompensano del nostro rispetto con ancora più lavoro, ignorandone la fatica. Senza il nostro rispetto il loro impegno non avviene.
Tutto il denaro proviene da questo mondo, e qui rimarrà. Nell'altro mondo vale un'altra valuta. Tuttavia, il denaro agisce da questo mondo nell'altro, se riusciamo ad acquisirlo o a spenderlo in modo giusto. Il denaro potrà, quando il nostro tempo volgerà al termine, rimanere in terra. Ha reso il suo servigio per noi.
La domanda è: per chi o che cosa rimane? Chi lo riceverà dopo di noi avrà la forza di tenerselo? Sarà la ricompensa per una sua mansione svolta o da svolgere, o diventerà un fardello opprimente piuttosto che un dono?
Che cosa si deduce da queste considerazioni? Il denaro si comporta come un messaggero, inviatoci da altrove. Vuole essere guadagnato producendo qualcosa in cambio, per essere lasciato andare a suo tempo. Ascoltiamo il messaggio che questo messaggero ci porta e facciamo molta attenzione a ciò che egli ci chiede al servizio del suo signore, di qualunque cosa si tratti. Non possiamo, né dobbiamo scegliere. 
Noi gestiamo devotamente i nostri soldi come se si trattasse di una rivelazione divina. In sintonia con questa rivelazione, accettiamo il loro valore, ed accettiamo anche l'impegno richiestoci e quanto ci si aspetta da noi. In sintonia con questa rivelazione, il nostro rapporto con il denaro è come celebrare Dio e rendere un servizio alla vita. Un servizio per molti. Un servizio con amore.

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